Regno Unito: doveri degli amministratori

L’ombra del Covid-19 non abbandona gli amministratori delle società che sono chiamati ad affrontare numerosi problemi.

Il governo sta incoraggiando le imprese alla riapertura. Una sfida, questa, non certo facile per gli amministratori che si trovano a fare i conti non solo con l’incertezza economica ma anche con la scadenza del Furlough Scheme; il piano di rientro per gli aiuti governativi. Non da meno le preoccupazioni relative alla salute e alla sicurezza dei dipendenti.

Nonostante le dure prove a cui la pandemia ci sta sottoponendo, gli amministratori di tutte le società del Regno Unito non devono dimenticare i propri doveri legali previsti nel Companies Act 2006.

Ricordiamo quali sono i principali doveri di un amministratore, sottolineando che qualsiasi violazione può determinare sia una responsabilità civile che penale con conseguente revoca dell’incarico.

  • Ciascun amministratore deve garantire che le proprie azioni siano in linea con i poteri loro conferiti, in base a quanto stabilito dallo statuto della società e soprattutto che siano finalizzate ad uno scopo appropriato. Benché alcuni termini siano stati prorogati e alcune misure, momentaneamente, allentate per consentire una maggiore flessibilità nello svolgimento delle assemblee generali, non mutano i poteri riconosciuti agli amministratori.
  • Compito dell’amministratore è quello di promuovere il successo dell’azienda e di tutti gli stakeholder (i soggetti che hanno diritti o interessi all’interno dell’azienda). Generalmente, la crescita e il successo di una società vengono valutati in base ad una prospettiva a lungo termine ma adesso gli amministratori non possono non tener conto dell’incertezza derivante dal Covid-19. Ciò rende ancora più difficile la valutazione degli interessi delle parti coinvolte e richiede un maggior grado di diligenza e competenza da parte degli amministratori.
  • Ogni amministratore deve agire in maniera autonoma e indipendente senza sottomettersi alla volontà altrui o agendo in modo da limitare le decisioni del consiglio. È opportuno, però, ricordare che gli amministratori possono raccogliere le idee e i consigli altrui ma devono essere liberi di fare le proprie scelte.
  • Ragionevolezza, abilità e diligenza devono guidare la condotta dell’amministratore. Il soggetto che ricopre questa carica non deve dimenticare l’obbligo di agire con diligenza, di essere sempre a conoscenza delle attività societarie e, soprattutto, di delegare le mansioni in modo adeguato, senza sottovalutare la propria responsabilità.
  • Qualsiasi situazione che può determinare un conflitto di interesse deve essere evitata.
  • L’amministratore non deve accettare vantaggi e benefici da parte di terzi.
  • Ciascun amministratore è chiamato a dichiarare apertamente il proprio interesse nelle transazioni o negli accordi con la società. Tale dichiarazione va resa, ove possibile, in anticipo.

Quali misure adottare per fronteggiare le difficoltà legate alla diffusione del virus.

  • Svolgere regolarmente riunioni virtuali del consiglio, assicurandosi che le decisioni siano adeguatamente giustificate e ne sia conservata una registrazione dettagliata.
  • Adottare procedure solide che consentano l’identificazione di eventuali violazioni determinate dalla rapidità con cui vengono prese le decisioni.
  • Essere sempre aggiornati sull’andamento complessivo dell’attività.
  • Assicurarsi che il consiglio di amministrazione riceva le informazioni aggiornate e agisca sulla base delle stesse.
  • Avvalersi di una consulenza professionale adeguata, in caso di difficoltà, così da ridurre le perdite dei creditori.

La pandemia ha, di sicuro, reso ancora più complesso il lavoro degli amministratori.

Una buona notizia per gli amministratori è che il Corporate Insolvency and Governance Act 2020 ha momentaneamente sospeso il reato di wrongful trading (con effetto retroattivo al 1° marzo 2020) fino al 30 settembre 2020. Nonostante le difficoltà che una società si trova ad affrontare, gli amministratori possono continuare a fare trading senza incorrere in responsabilità personale, anche qualora vi sia molta incertezza sullo status economico della società. In circostanze normali, infatti, gli amministratori sono personalmente responsabili per le operazioni avviate in uno stato di deficit economico della società, quando sapevano o avrebbero dovuto sapere che la società da lì a poco sarebbe diventata insolvente e hanno continuato l’attività senza mettere la società in liquidazione.

Nonostante ciò, non bisogna dimenticare che:

  • Non vengono meno tutti le altre fattispecie di reato per i quali un amministratore può essere personalmente responsabile;
  • Gli amministratori non sono esenti dal rispetto dei doveri previsti dalla legge. Nel caso di insolvenza, per esempio, un amministratore non dovrà preoccuparsi di promuovere il successo dell’azienda a vantaggio dei suoi membri ma valutare tutte le azioni necessarie al soddisfacimento dei creditori. Valutare la scelta migliore per i creditori della società costituisce, da sempre, un compito difficile per un amministratore.
Redazione