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Regno Unito: separazione di coppie non sposate

Secondo il diritto inglese, quando una coppia non sposata si separa non riceve la stessa protezione giuridica garantita alle coppie sposate che divorziano. Indipendentemente dalla durata dal rapporto e dalla presenza dei figli, la coppia unita nel c.d. “common law marriage” che si separa non ha in automatico diritti sui beni dell’altro. Inoltre, le coppie conviventi non hanno alcun obbligo legale di sostenersi reciprocamente.

Nel caso di un immobile in comproprieta’, con i nomi di entrambi i partners sul deed, sara’ necessario decidere se uno solo di questi dovra’ risultare sul titolo di proprieta’ o se l’immobile dovra’ essere venduto.

Il diritto inglese conosce due forme di ownership:

  • Joint Tenants – si presume che ogni proprietario possieda l’immobile in quote dello stesso valore. Nel caso di morte di uno dei due partner, la proprieta’ passa automaticamente all’altro.
  • Tenants in Common – i partner possono essere proprietari di quote uguali o diseguali, come ad esempio, il caso di un partner che ha contribuito all’acquisto con un con un importo piu’ alto. In tal caso, il contratto di proprieta’ sara’ contenuto in una Declaration of Trust. Se un partner muore, la proprieta’ si trasferisce secondo le regole sulla successione o in base alle disposizioni del testamento. Le coppie conviventi non hanno diritto all’eredita’ in caso di morte dell’altro convivente, a meno che non sia disposto in tal senso nel testamento del de cuius. Per le coppie non sposate non e’ inoltre prevista l’esenzione della tassa di successione.

Se l’immobile è di proprietà di un convivente, vi sono determinate circostanze in cui, al momento della separazione, il non proprietario può far valere il suo diritto al cosiddetto “beneficial interest”. Di solito ciò è possibile quando il partner supersiste e non proprietario abbia, ad esempio, contribuito, in tutto o in parte, ai lavori di ristrutturazione dell’immobile. Spetta al partner non proprietario dimostrare di avere tale interesse. Sul punto potrebbe essere particolarmente rilevante stipulare accordi di convivenza, cosi’ da regolare i rapporti tra i partners nel caso di seprazione o morte di uno dei due conviventi.

Redazione