Regno Unito: ricongiungimento dei genitori non britannici ai figli inglesi

Se un cittadino straniero, genitore di figli inglesi, decide di trasferirsi nel Regno Unito deve tenere in considerazione diversi aspetti. Secondo le norme sull’immigrazione, per i cittadini stranieri che vogliono ricongiungersi ai propri familiari, che siano cittadini inglesi o stabilmente residenti nel Regno Unito, troveranno applicazione le disposizioni previste dall’appendice FM (FM sta per Family Members).

Per quanto riguarda, nello specifico, il caso in cui un cittadino straniero intenda trasferirsi nel Regno Unito per vivere o prendersi cura del figlio, o dei figli inglesi, bisogna distinguere diverse ipotesi.

Innanzitutto, il ricongiungimento è possibile se il figlio ha meno di 18 anni al momento della presentazione della domanda o se ha 18 anni ma non è autosufficiente, ciò significa che non è economicamente indipendente, non è sposato né ha figli.

Il percorso per Family Member trova applicazione non sono per i figli che hanno la cittadinanza britannica ma anche:

  • per quelli che hanno la cittadinanza irlandese;
  • per coloro che si sono stabiliti in modo permanente nel Regno Unito, cioè coloro che hanno l’indefinitive leave to remain, il settled status per il figlio o una permanent residence;
  • cittadini dell’Unione europea, della Svizzera, della Norvegia, dell’Islanda o del Liechtenstein in possesso di un permesso ottenuto nell’ambito dell’EU Settlement Scheme.

Coloro che presentano domanda come Family Member dovranno anche soddisfare il requisito della responsabilità genitoriale. Il richiedente, infatti, deve avere la responsabilità genitoriale, esclusiva o condivisa, del bambino.

Laddove la responsabilità sia condivisa, sarà necessario trovare un accordo con l’altro genitore o l’affidatario con cui il minore vive normalmente, o deve essere presentata domanda al Tribunale minorile inglese.

Inoltre, si dovrà provare che il genitore che richiede il visto intenda assumere un ruolo attivo nella crescita del bambino o che continuerà a farlo.

Ciò può essere dimostrato fornendo prove quali:

  • una lettera dalla scuola del figlio che confermi che il genitore lo accompagna a scuola;
  • una lettera da parte dell’autorità locale che confermi la scuola del bambino;
  • una lettera del medico, del dentista o dell’operatore sanitario che confermi che il genitore accompagna il figlio agli appuntamenti.

Se il richiedente non dispone di tali prove, potranno essere prese in considerazione anche altre, come ad esempio un accordo redatto da un avvocato e firmato da entrambi i genitori; una lettera da parte di HMRC che conferma la richiesta di Child Tax Credit; documenti dei servizi sociali ove è indicato il tempo trascorso con il bambino.

L’assenza di prove a sostegno del coinvolgimento del genitore nel percorso di crescita del bambino comporterà il rigetto della domanda.

Quanto alla situazione economica, i richiedenti devono dimostrare di avere autonomia finanziaria, senza necessità di ricorrere ad aiuti statali. Inoltre, devono soddisfare il requisito della lingua inglese.

Nel caso in cui taluno dei requisiti sopra descritti non è soddisfatto ciò non esclude sempre la possibilità di ottenere un visto, potendo infatti far ricorso alla c.d. regola dei sette anni.

Essa trova applicazione nel caso in cui:

  • il bambino ha meno di 18 anni;
  • il bambino si trova nel Regno Unito;
  • il bambino ha vissuto nel Regno Unito per almeno sette anni immediatamente prima della domanda; e
  • non ci sono ragioni per credere che il bambino lascerà il Regno Unito.

Il visto ha generalmente una durata di due anni e nove mesi. È possibile, tuttavia, prorogarlo per ulteriori due anni e sei mesi. Dopo cinque anni, una persona con un visto FM può richiedere la residenza permanente (Indefinite Leave to Remain) e, un anno dopo, la cittadinanza britannica.

Redazione