Regno Unito: quanto costa assumere un lavoratore dall’estero

Se si decide di assumere lavoratori stranieri bisogna avere una approfondita conoscenza anche dei costi a carico di chi è titolare della licenza di sponsor. Molte aziende, infatti, dimenticano di dover sostenere dei costi non solo per ogni soggetto che sponsorizzano, ma anche per il relativo certificato che emettono. Si fa in particolare riferimento all’Immigration Skills Charge (ISC) che è una tassa riscossa da Home Office quando un lavoratore qualificato è sponsorizzato nel Regno Unito. L’ISC è stata originariamente prevista da Immigration Skills Charge Regulations 2017 e successivamente modificata da Immigration Skills Charge Regulations (Amendment) 2020. La guida dell’Home Office afferma che: “La tassa si applica ai lavoratori qualificati al di fuori dello Spazio Economico Europeo (SEE) e della Svizzera, che sono stati sponsorizzati nel Regno Unito nell’ambito dei percorsi Tier 2 (General) e di Intra-Company Transfer (ICT) di livello 2, al personale a lungo termine, e alla loro successiva proroga di Tier 2, ai lavoratori qualificati o ai lavoratori ICT con uno sponsor nuovo o esistente. Dal 1° dicembre 2020 la tariffa si applica alle domande presentate per i lavoratori specializzati o per percorsi ICT, che hanno sostituito i Tier 2 (General) e Tier 2 (ICT) Long-term Staff”.

Questa tassa deve essere pagata dal datore di lavoro al momento della emissione di un nuovo certificato di sponsorizzazione, attraverso il portale Sponsorship Management System (SMS) di Home Office, e non può essere a carico del lavoratore.

Sono però previste alcune esenzioni, ad esempio, non è richiesto il pagamento di questa tassa se si assumono cittadini stranieri attraverso il programma di laurea ICT, o se questi stanno facendo domanda per sostituire con un visto di studio il visto per lavoratori qualificati o ICT. Stesso discorso vale anche nel caso di assunzione di lavoratori che hanno specifici codici occupazionali (di seguito indicati tra parentesi):

  • Scienziati chimici (2111)
  • Scienziati biologici e biochimici (2112)
  • Scienziati fisici (2113)
  • Scienziati sociali e umanistici (2114)
  • Professionisti delle scienze naturali e sociali non classificati altrove (2119)
  • Ricerca e sviluppo dirigenti (2150)
  • Professionisti dell’insegnamento dell’istruzione superiore (2311)
  • Clero (2444)
  • Giocatori sportivi (3441)
  • Allenatori, istruttori o funzionari sportivi (3442)

 L’ISC non va pagata per i membri della famiglia che si uniranno al titolare del visto.

Si precisa inoltre che vi sono dei casi in cui, pur emettendo un certificato di sponsorizzazione, non si è tenuti al pagamento dell’ISC. Ad esempio, se la persona sponsorizzata cambia ruolo all’interno dell’azienda, e quindi ha un codice di occupazione diverso da quello col quale è stata inizialmente assunta, sarà necessario emettere un nuovo certificato. Se però la data di scadenza del nuovo visto è uguale alla data di scadenza del vecchio visto, l’ISC non sarà dovuta. Diversamente nel caso in cui la data di scadenza sia successiva.

L’ammontare dell’ISC varia a seconda della durata della sponsorizzazione e delle dimensioni aziendali.

Sponsor piccoli o di beneficenza:

Primi 12 mesi: £ 364

Ogni sei mesi aggiuntivi: £ 182

Sponsor medi o grandi

Primi 12 mesi: £ 1.000

Ogni sei mesi aggiuntivi: £ 500

Se la durata della sponsorizzazione (come indicato sul certificato) è compresa tra sei mesi e un anno, al datore di lavoro verrà addebitato l’ISC per l’intero anno. Se la sponsorizzazione dura per più anni (fino a un massimo di cinque anni), si dovrà pagare l’ISC in anticipo per ciascuno di quegli anni; ad esempio, una grande azienda che assume un lavoratore all’estero per cinque anni dovrebbe pagare, sul portale di Home Office, £ 5.000 quando emette un certificato di sponsorizzazione (CoS).

L’ UK Visas and Immigration (UKVI) ha fatto sapere che verrà emesso un rimborso completo se la domanda di visto di lavoro dei candidati viene rifiutata, ritirata o nel caso in cui sia concessa ma il lavoratore non inizia a lavorare per il datore di lavoro. UKVI rimborserà parte dell’ISC in determinate circostanze, incluso il caso in cui:

  • Al lavoratore sponsorizzato sia concesso meno tempo sul visto rispetto a quello per cui è stato sponsorizzato;
  • Il lavoratore inizia a lavorare con lo sponsor per poi passare a un altro sponsor;
  • Lascia il lavoro prima del termine di scadenza indicato sul certificato di sponsorizzazione.

Inoltre, la guida ISC precisa che se il datore di lavoro paga l’ISC per uno sponsor medio o grande, ma ha già informato UKVI che si tratta di un’organizzazione piccola o di beneficenza, sarà rimborsata la differenza di quota. I rimborsi vengono generalmente emessi entro 90 giorni dalla richiesta, dal rifiuto del visto o dal ritiro della domanda.

In conclusione, le aziende del Regno Unito che intendono richiedere una licenza di sponsor dovranno tenere conto del costo complessivo dell’assunzione di un lavoratore straniero. Oltre al costo per l’ottenimento di una licenza di sponsorizzazione e le spese necessarie per tenerla attiva, ci sono i costi relativi ai lavoratori sponsorizzati, oltre all’ISC e un costo aggiuntivo che è dovuto per ogni CoS che viene emesso (£ 199 – questo è ridotto di £ 55 se il lavoratore proviene da un paese dell’UE).

Redazione