Il processo decisionale all’interno di una società spetta, di regola, al consiglio di amministrazione della società (e talvolta agli azionisti). Ma cosa accade se un amministratore o un azionista perde la capacità di intendere e di volere e, quindi, la capacità di prendere decisioni?
In tali casi, per capire come gestire la società, è necessario fare riferimento a quanto previsto nei documenti societari (o all’interno di specifici accordi, ad esempio, quelli stipulati tra gli shareholders).
Va precisato che il diritto societario inglese non prevede esplicitamente dei rimedi da porre in essere per le ipotesi sopra descritte. Dunque, è importante, al fine di assicurare la continuazione aziendale, che si individui qualcuno in grado di prendere decisioni in nome e per conto del director o shareholder interdetto.
Il Power of Attorney (Procura) è un documento ove è indicata la persona che agirà in nome e per conto di un’altra, al ricorrere di determinate situazioni legali o finanziarie. Si pensi anche ai lasting powers of attorney (LPA’s) pensati per consentire ai familiari o amici di una persona di agire in nome e per conto di quest’ultima nell’ipotesi in cui la prima perda la capacità di intendere e di volere. Le procure possono essere disposte per gli scopi più vari.
Una procura aziendale è normalmente conferita dagli amministratori o dagli azionisti di una società al fine di nominare un’altra persona chiamata a porre in essere tutti gli adempimenti che spetterebbero ai primi. Può trattarsi di una procura specifica per questioni determinate oppure di una procura generale. Le procure aziendali variano in base agli scopi per cui sono poste in essere e consentono a chi le dispone di mantenere un controllo sulla durata dell’incarico e sulle questioni per le quali sono conferite.
Un amministratore o un azionista potrebbero conferire al proprio procuratore il potere di svolgere per loro un incarico specifico, ad esempio, partecipare a una riunione del consiglio di amministrazione della società e votare per conto loro. O ancora, un amministratore potrebbe prendere un congedo dal lavoro per una visita medica e affidare i compiti che quotidianamente svolge all’interno dell’azienda al proprio avvocato.
Le procure possono essere disposte anche in vista di situazioni future. Ad esempio, potrebbe essere utile nominare un consulente o un avvocato come procuratore che partecipi alle riunioni o concluda e firmi accordi. Uno dei principali problemi che può sorgere all’interno di un’azienda è quando un amministratore o un azionista perda la capacità di intendere e di volere e, di conseguenza, di prendere decisioni chiave per la gestione quotidiana dell’attività. In questi casi, la società potrebbe anche avere difficoltà a continuare le sue attività.
Il punto di partenza per il rilascio di una procura aziendale è rappresentato dagli Articles of Association, ovvero lo statuto societario (anche ogni patto parasociale, se esistente, deve essere rivisto per assicurarsi che sia riconosciuta la possibilità di concedere una procura). Dunque, di regola, si dovrà fare riferimento allo statuto della società e nel caso ciò non sia possibile si potranno richiamare le disposizioni di legge. Queste ultime, però, trovano applicazione solo in circostanze limitate e non si estendono fino al punto da concedere una procura per nome e conto di un singolo director. È importante assicurarsi che i documenti aziendali prevedano tale possibilità, anche in vista di possibili situazioni future. Si badi bene che, se viene disposta una procura in contrasto con quanto stabilito dallo statuto o da qualsiasi altro accordo, tutti gli atti posti in essere dal procuratore possono essere impugnati.