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Regno Unito: limitazione della responsabilità contrattuale

Le limitazioni e le esclusioni di responsabilità sono spesso le clausole più conflittuali e maggiormente negoziate in un contratto.

Dal punto di vista commerciale, vi e’ l’interesse di cercare di limitare la responsabilità del fornitore, e viceversa l’acquirente ha interesse che il fornitore abbia una responsabilità illimitata.

L’Unfair Contract Terms Act 1977 (UCTA) conferma che, in un contesto B2B (Business to Business), una parte non può mai escludere la sua responsabilità per:

  • morte o lesioni personali causate dalla sua negligenza; e
  • la clausola implicita relativa al titolo e al tranquillo godimento della sezione 12 del Sale of Goods Act 1979 o della sezione 2 del Supply of Goods and Services Act 1982.

Qualsiasi altro danno causato da colpa è soggetto ad un test di ragionevolezza e non vi sono norme di legge in merito all’esclusione di responsabilità per negligenza grave o condotte dolose.

Per ragioni di ordine pubblico, una parte non può mai escludere o limitare la propria responsabilità per danni derivanti da frode.

I fornitori cercano quasi sempre di escludere le responsabilità per quei danni ritenuti non consequenziali.

La legge inglese distingue tra danno diretto e danno indiretto (spesso chiamato danno consequenziale).

Il danno diretto è quello che deriva direttamente da una violazione e si verifica come risultato naturale della violazione. Il danno indiretto o consequenziale invece è quello che si verifica in via indiretta, ma di cui può essere previsto il risarcimento nel caso in cui tale danno possa essere ragionevolmente previsto dalle parti al momento della conclusione del contratto come probabile risultato della violazione stessa.

I fornitori generalmente cercano di escludere la loro responsabilità per i danni indiretti. In molti casi, i tipi comuni di danno economico come la perdita di profitto possono essere sia danni diretti o indiretti, a seconda del caso.

Per escludere tutte le richieste di risarcimento derivanti da perdita di profitto, deve essere inserita una clausola che indichi chiaramente che la responsabilita’ per perdita di profitto è esclusa, sia che la perdita di profitto si verifichi direttamente o indirettamente.

L’esclusione di responsabilità per colpa, per violazione di condizioni implicite, o qualsiasi altra esclusione di responsabilità laddove vi sia un contratto stipulato a condizioni standard, sarà soggetta al test di ragionevolezza UCTA (The Unfair Contract Terms Act 1977).

È comune per i fornitori porre un limite economico alla loro responsabilità. Anche in questo caso, tale limite sarà soggetto al test di ragionevolezza previsto dal UCTA, se il limite è collegato ad un’esclusione di responsabilità per negligenza, per violazione di condizioni implicite o qualsiasi limitazione di responsabilità quando si stipula un contratto a condizioni standard.

La sezione 11(4) del UCTA si applica quando una parte cerca limitare la propria responsabilità a una specifica somma di denaro. Nel valutare se tale limitazione soddisfa il requisito di ragionevolezza, si dovrebbe tenere conto delle risorse economiche della parte che cerca di limitare la propria responsabilità e dell’importo assicurato.

Un indennizzo viene classificato come recupero crediti in quanto una parte si impegna a pagare una somma di denaro laddove si verifichi una determinata perdita. Una richiesta di recupero crediti è diversa da una richiesta di risarcimento danni perché le regole di common law che si applicano alle richieste di risarcimento non si applicano alle richieste di recupero crediti.

Non ci sono controlli obbligatori sulle indennità previste. Tuttavia, se clausola è redatta in modo tale da permettere ad una parte di evitare la propria responsabilità per danni all’altra parte, sarà trattata come una clausola di esclusione o limitazione di responsabilità e si applicherà la normativa del UCTA.

Le clausole di risarcimento dei danni sono comunemente applicate e usate nei contratti commerciali.

Secondo la legge inglese, si ritiene che i risarcimenti siano compensativi e una clausola che cerca di imporre un pagamento eccessivo o irragionevole per violazione di un obbligo può essere contestata.

Redazione