Portogallo: Ritenuta alla fonte sui dividendi di organismi di investimento collettivo non residenti

La Corte di Giustizia Europea, in una sua recente pronuncia, ha confermato l’incompatibilita’ della ritenuta alla fonte, applicabile ai dividendi pagati ad organismi di investimento collettivo non residenti in Portogallo, con il diritto dell’Unione Europea.

Gli organismi di investimento collettivo esteri che investono in Portogallo sono soggetti a ritenuta alla fonte sui dividendi pagati da societa’ portoghesi. Ciò si traduce in un evidente svantaggio rispetto ai fondi residenti, che non sono soggetti all’imposta sul reddito delle societa’ sugli stessi dividendi.

Alla luce di cio’, numerosi organismi di investimento collettivo hanno contestato l’applicazione della ritenuta alla fonte sulla base della violazione del diritto dell’Unione Europea. Tale contenzioso e’ stato, inizialmente, avviato dinanzi a un tribunale arbitrale tributario portoghese, allo scopo di ottenere una pronucia pregiudiziale sul fatto che la disparita’ di trattamento fosse contraria alla libera circolazione dei capitali e, quindi, incompatibile con il diritto dell’Unione Europea.

Lo scorso marzo 2022, la CGUE ha confermato l’esistenza di una violazione che rende le disposizioni nazionali portoghesi in materia di ritenuta alla fonte incompatibili con la libera circolazione dei capitali. Per la CGUE, la differenza di trattamento tra organismi di investimento collettivo residenti e non residenti riguarda situazioni oggettivamente comparabili e tale differenza di trattamento non risulta giustificata da un motivo di interesse pubblico o dall’attribuzione di poteri impositivi.

Tale decisione conferma, ulteriormente, l’orientamento seguito in altre decisioni di tribunali nazionali, nelle quali si e’ fatto riferimento alla sussistenza di motivi sufficienti per individuare una violazione del diritto dell’Unione Europea sulla base della giurisprudenza della CGUE.

L’impatto di questa decisione va oltre i confini nazionali e apre la strada all’eliminazione della ritenuta alla fonte sui dividendi percepiti dagli organismi di investimento collettivo in tutta Europa.

Spetta ora al legislatore portoghese modificare le norme nazionali per allineare il regime della ritenuta alla fonte applicabile ai dividendi ottenuti dai fondi di investimento, approfittando, eventualmente, del fatto che la legge di bilancio portoghese per il 2022 non e’ stata ancora approvata.

Questa decisione crea un margine di manovra per i fondi di investimento per rivendicare la ritenuta alla fonte applicata negli ultimi quattro anni, cosi’ come la ritenuta alla fonte applicabile fino alla modifica del regime nazionale.

Poiche’ la decisione della Corte di Giustizia si basa sulla libera circolazione dei capitali, il recupero della ritenuta alla fonte sara’ possibile anche per gli organismi di investimento collettivo di paesi terzi.

Redazione