Olanda: diritti e responsabilità dei soci

L’assemblea generale dei soci ha importanti poteri all’interno della società, come quello di modificare lo statuto, di sciogliere la società, di approvare una fusione, di approvare il bilancio annuale e di nominare i membri del consiglio di sorveglianza. Oltre a tali poteri specifici, la legge attribuisce all’assemblea generale dei soci tutti quei poteri che non sono attribuiti al consiglio di amministrazione o ad altri organi sociali.

Tuttavia, l’assemblea generale dei soci di una società per azioni olandese non ha il diritto di impartire istruzioni vincolanti al consiglio di amministrazione in merito al modo in cui il consiglio svolge i propri compiti. Le decisioni del consiglio di amministrazione che comportano un cambiamento importante per la  società richiedono l’approvazione dell’assemblea generale dei soci, ad esempio, nel caso in cui il consiglio intenda trasferire la sede della societa’.

Un altro importante diritto dei soci è il diritto di inserire punti all’ordine del giorno di un’assemblea generale. Inoltre, i soci hanno diritto di voto sulla politica di remunerazione.

Il diritto più importante riconosciuto ai soci e’ il diritto di voto. In linea di principio, il diritto societario olandese aderisce al principio dell’uguaglianza dei diritti di voto: tutte le azioni hanno uguali diritti e obblighi in proporzione al loro valore nominale. Lo statuto, tuttavia, può prevedere diversamente. In generale, ad ogni azione viene riconosciuto un voto.

Sono, pero’, previste importanti eccezioni a questi principi. La prima eccezione è l’utilizzo delle loyalty shares, alle quali sono attribuiti diritti di voto aggiuntivi o dividendi aggiuntivi come ricompensa per i soci di lungo termine. Una seconda eccezione al principio della parità dei diritti di voto è l’emissione di azioni privilegiate protettive: le società quotate possono tutelarsi da acquisizioni ostili o dall’attivismo degli azionisti mediante l’emissione di azioni privilegiate a una fondazione indipendente preventivamente costituita a tal fine. Una terza eccezione sono le azioni privilegiate finanziarie, che vengono utilizzate come strumento di finanziamento. Anche per tali azioni non vi e’ corresponsione tra i diritti di voto acquisiti e il capitale investito. Relativamente all’emissione di azioni privilegiate di finanziamento, il Codice di Autodisciplina prevede che i diritti di voto attribuiti a tali azioni debbano essere basati sul fair value del conferimento in conto capitale.

Secondo la legge olandese, i soci, a differenza dei consigli di amministrazione e di sorveglianza non sono, in generale, tenuti ad agire nell’interesse della società. Pertanto, i soci possono, in linea di principio, privilegiare i propri interessi, nel rispetto dei principi di ragionevolezza e correttezza. Tuttavia, il Codice di Autodisciplina riconosce una responsabilita’ in capo ai soci di maggioranza nei confronti della societa’ e dei soci di minoranza, nella misura della loro partecipazione al capitale sociale.

Il Codice di Autodisciplina, al fine di accrescere la trasparenza nelle votazioni, richiede agli investitori istituzionali di pubblicare la loro policy di voto sul proprio sito Web e riferire annualmente su come tale politica è stata eseguita nell’anno precedente.

A livello europeo, si sono verificati sviluppi simili. Al riguardo, l’ESMA ha aggiornato, nel 2014, le sue linee guida sulle azioni di concerto nella Direttiva sulle offerte pubbliche di acquisto. Inoltre, la Direttiva sui diritti dei soci richiede agli investitori istituzionali di essere più trasparenti riguardo alle loro politiche di voto.

Nella pratica, i diritti degli soci sono attivamente esercitati anche da hedge fund, in particolare il diritto di inserire punti all’ordine del giorno di un’assemblea generale. Anche se l’obiettivo era quello di aumentare la partecipazione dei soci e rafforzare il monitoraggio dei consigli di amministrazione, le azioni degli hedge fund hanno anche rivelato un lato oscuro della partecipazione. In particolare, l’attenzione sui profitti a breve termine ha prodotto alcuni effetti negativi.

A tal fine, nel 2013 è stato introdotto il Codice di Autodisciplina. L’idea alla base è quella di consentire al consiglio di amministrazione, attraverso l’introduzione di obblighi informativi, di conoscere l’identità e le intenzioni dei suoi soci, in modo da poter consentire un dialogo tra le parti.

La soglia minima per l’obbligo di comunicazione di partecipazioni rilevanti di capitale o diritti di voto in società quotate è stata ridotta, quindi, dal 5 per cento al 3 per cento. Inoltre, la soglia per il diritto dei soci di aggiungere punti all’ordine del giorno di un’assemblea generale è stata sostanzialmente aumentata, da un interesse di capitale dell’1 per cento ad un interesse di capitale del 3 per cento. Infine, la legge contiene un meccanismo che consente a una società quotata di identificare gli investitori finali.

Le questioni dei voti in assenza di un interesse economico (cosiddetti empty voting) e del prestito titoli, entrambi apparsi come strumenti fondamentali per gli attivisti, non sono state direttamente affrontate dal Codice. Gli hedge fund possono utilizzare questi dispositivi per influenzare il processo decisionale nell’assemblea generale dei soci, senza correre alcun rischio.

Inoltre, i soci di società quotate sono, nell’esercizio del diritto di inserire punti all’ordine del giorno, tenuti a rivelare preventivamente i propri interessi economici.

Nel limitare il diritto all’inserimento di punti all’ordine del giorno, il Codice di Autodisciplina prevede che un socio di una società quotata possa esercitare tale diritto solo dopo aver consultato il consiglio di amministrazione. Qualora l’argomento da iscrivere all’ordine del giorno possa comportare un cambiamento nella strategia aziendale, al consiglio di amministrazione deve essere concesso un termine massimo di 180 giorni per rispondere (cosiddetto tempo di risposta). Il consiglio di amministrazione dovra’ utilizzare questo periodo per conferire con il socio.

Il termine di legge per tali istanze, tuttavia, è di 60 giorni prima dello svolgimento dell’assemblea – anche per argomenti attinenti alla strategia aziendale. Il tempo di risposta è un’elaborazione dei principi di ragionevolezza e correttezza ai quali i soci sono tenuti ad attenersi nei loro rapporti con l’azienda e, quindi, deve essere rispettato dagli attivisti.

La tendenza alla limitazione dei diritti dei soci si riscontra anche nella giurisprudenza olandese. Ad esempio, la Corte Suprema ha ritenuto che spettasse al consiglio di amministrazione determinare la strategia aziendale. Decisioni di questo tipo non devono essere sottoposte all’approvazione o alla consultazione dei soci, nemmeno per motivi di ragionevolezza e correttezza o regole di governance non previste dalla legge.

Inoltre, sono state sviluppate varie misure difensive (strutturali e ad hoc) contro la minaccia di acquisizioni ostili e contro l’attivismo degli azionisti, tra cui:

  • la costituzione di una fondazione protettiva con opzione call per l’acquisizione di azioni privilegiate;
  • un diritto di nomina vincolante per il consiglio di amministrazione della società o altro organo in merito alla nomina degli amministratori;
  • un diritto di proposta per il consiglio o altro organo in relazione a determinate delibere dell’assemblea generale dei soci; e
  • imporre una limitazione alla proprieta’ di azioni per i soci.

Le azioni privilegiate, che vengono emesse al verificarsi di una minaccia, modificano gli equilibri di controllo all’interno dell’assemblea generale dei soci e consentono di adottare alcune delibere proposte dal management o, in alcuni casi, di bloccare alcune delibere indesiderate. La Corte Suprema riconosce la possibilita’ di emettere azioni privilegiate protettive purché necessarie, adeguate e proporzionate ai fini della continuità dell’impresa. Deve trattarsi di una misura temporanea, con lo scopo di promuovere un maggiore dialogo con i soci.

La legge olandese accetta modifiche al principio “un’azione, un voto”. Gli strumenti tipicamente utilizzati come strumento difensivo sono le strutture a doppia classe, le limitazioni alla proprietà di azioni e, in misura minore, le azioni fedeltà.

Gli amministratori sono tipicamente nominati e riconfermati sulla base di uno schema di rotazione, come previsto dal Codice di Autodisciplina.

Sebbene l’assemblea generale dei soci abbia il diritto, riconosciuto dalla legge, di ottenere informazioni, diritto che consente ai soci di formulare domande nel corso di un’assemblea generale, non è chiaro se il consiglio di amministrazione possa prendere esso stesso l’iniziativa per discutere le sue intenzioni con i singoli soci al di fuori di un’assemblea.

Secondo il Codice di Autodisciplina, la società dovrebbe formulare una policy sui contatti con i soci e pubblicare tale policy sul proprio sito web. Tuttavia, è importante che determinati soci non siano favoriti e ricevano più informazioni di altri, poiché ciò violerebbe il principio secondo cui i soci che si trovano nelle stesse circostanze devono essere trattati allo stesso modo.

Redazione