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Lavorare da casa: problematiche di carattere fiscale

Con i governi che incoraggiano i dipendenti a svolgere il proprio lavoro in remoto per contribuire a limitare la diffusione del Covid-19, molti datori di lavoro hanno scoperto che lavorare da remoto significa che numerosi dipendenti lavorano da luoghi diversi rispetto a quello di residenza nel Regno Unito.

Il Financial Times riporta che le banche sono sempre più preoccupate per la potenziale esposizione a tassazione straniera dei dipendenti che lavorano da luoghi al di fuori del Regno Unito.

All’inizio della pandemia, le autorità fiscali (inclusa HMRC e, a livello internazionale, l’OCSE) hanno espresso il loro supporto in relazione alla natura temporanea dell’interruzione delle classiche modalità di lavoro collegata a lockdown e restrizioni sugli spostamenti. L’idea è che le società non dovrebbero essere soggette a tassazioni all’estero semplicemente per il fatto che i loro dipendenti siano rimasti bloccati all’estero.

Tuttavia, questo discorso era stato fatto in primavera, quando ci si aspettava che l’interruzione fosse “temporanea”. Diversi mesi dopo, con molte aziende che si aspettano di ritornare a lavorare in ufficio all’inizio del 2021, vale la pena rivalutare se le nuove modalità di lavoro siano davvero una risposta temporanea (dal punto di vista fiscale), che verrà accantonata una volta che la pandemia sarà sotto controllo e le cose torneranno alla normalità.

La discussione intorno alla “nuova normalità” suggerisce che sarebbe sbagliato aspettarsi un ritorno ai livelli pre-pandemici del lavoro da remoto. Il modello tradizionale di tassazione delle società con sede nel loro stato di origine, a meno che non abbiano un ufficio in un’altra giurisdizione, sarà sempre più soggetto a controlli qualora il passaggio al lavoro in remoto diventi un cambiamento permanente a seguito della pandemia.

Le più importanti banche della City di Londra stanno adottando comportamenti molto rigidi nei confronti del personale che ha deciso di attendere la fine della pandemia nelle proprie case vacanze o nei rispettivi paesi d’origine, in quanto saranno soggetti a tassazione elevata qualora decidano di rimanere lontani dalla loro residenza inglese.

Redazione