Regno Unito: I controlli sul diritto al lavoro post Brexit

Al pari del datore di lavoro, anche coloro che hanno ricevuto una delega da parte del datore di lavoro devono prendere atto delle recenti modifiche in tema di controlli sul diritto al lavoro dei dipendenti. Si ricorda, infatti, che l’assunzione di un lavoratore non regolarmente presente nel Regno Unito configura un illecito penale oltre che civile.

Il datore di lavoro può liberarsi da future responsabilità se prova di aver eseguito, prima dell’inizio del rapporto di lavoro, tutti i controlli che gli sono richiesti dalla legge.

Prima del 31 dicembre 2020 era molto più semplice eseguire tali controlli, perché i cittadini dei Paesi dello Spazio economico europeo (SEE) e i loro familiari beneficiavano del diritto di libera circolazione nei paesi dell’Unione europea e potevano quindi vivere e lavorare liberamente nel Regno Unito. Era loro richiesta solo la prova della nazionalità di uno Stato dell’SEE, quindi il passaporto o la carta di identità nazionale. Con l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, i cittadini dello SEE non possono più dimostrare il loro diritto a vivere e lavorare nel Regno Unito solo con il passaporto o la carta di identità. Coloro i quali erano presenti nel Regno Unito prima del 31 dicembre 2020 hanno potuto presentare domanda nell’ambito dell’EU Settlement Scheme e richiedere un permesso, temporaneo o permanente per continuare a vivere e lavorare nel Regno Unito. Coloro i quali invece vi hanno fatto ingresso dopo quella data sono soggetti al nuovo sistema di immigrazione a punti.

Lo scorso 18 giugno, Home Office ha pubblicato delle linee guida in cui sono spiegati tutti i passaggi che devono essere effettuati dal datore di lavoro per verificare che il lavoratore abbia il diritto a lavorare nel Regno Unito. Tali controlli devono essere effettuati in modo non discriminatorio, evitando supposizioni sulla base della nazionalità, del colore della pelle o di altre caratteristiche. I controlli, infine, devono essere eseguiti su tutti i dipendenti, compresi i cittadini britannici, e documentati in modo appropriato.

Redazione